Venire in possesso di un software non significa essere automaticamente autorizzati al suo utilizzo. Infatti, l'utilizzo del software è regolamentato dalle norme sul diritto d'autore che, come dice lo stesso nome, tende a tutelare l'autore di un software. Quindi senza una esplicita autorizzazione dell'autore, l'utente non ha alcun diritto sul software.
La concessione di diritti all'utente da parte dell'autore del software è descritta da un documento chiamato licenza d'uso.
Questo documento, purtroppo raramente letto dagli utenti finali, contiene le clausole che determinano l'uso legittimo di un software specifico. Esistono diversi tipi di licenze ed è opportuno leggerle attentamente quando si utilizza un programma.
Normalmente le licenze d'uso regolamentano alcune operazioni più o meno standard effettuabili sul software: l'installazione e l'esecuzione, la copia, la modifica, la distribuzione, l'eventuale disponibilità del codice sorgente.
In base al tipo di concessione fornita dall'autore su queste operazioni è possibile classificare le licenze secondo gruppi standard.
In questo articolo descriviamo i principi generali di alcune tra le più diffuse categorie di licenze software.
Licenze standard
La maggior parte del software in commercio pone delle clausole restrittive sul numero di installazioni che possono essere effettuate. Inoltre viene in genere vietata la copia, la distribuzione e la modifica e quasi mai vengono messi a disposizione i sorgenti.
Anche se la dicitura Licenze standard non è una dicitura ufficiale e comunemente accettata, in questa categoria facciamo rientrare quelle licenze che tendono a fornire all'utente il minimo dei diritti per l'esecuzione di un programma, vietando esplicitamente tutte le eventuali altre attività.
Esempi di software che rientrano in questa categoria sono Microsoft Windows, Microsoft Office, Corel Draw, Adobe PhotoShop, solo per citarne alcuni.
Freeware
Le licenze di tipo Freeware (da con confondere con il Free Software di cui parleremo più avanti) prevedono la libera diffusione del software a titolo gratuito.
Questo tipo di licenza prevede, in genere, la possibilità di effettuare un numero illimitato di installazioni, di fare liberamente copie del programma e di fornirlo gratuitamente ad altri (distribuzione).
Normalmente non sono disponibili i sorgenti e non è concessa la modifica.
Alcune licenze pongono delle restrizioni nell'uso. Ad esempio possono consentire l'utilizzo per uso domestico ma non in ambito commerciale.
Esempi di software che adottano licenze di tipo Freeware sono Adobe Acrobat Reader o alcune edizioni di software come ad esempio AVG Antivirus Free Edition, Avast! Home Edition, XMLSpy Home Edition, ecc.
Shareware
La filosofia delle licenze di tipo Shareware consiste nel consentire la prova gratuita del software prima dell'acquisto della licenza finale.
In pratica è possibile utilizzare liberamente il software per un periodo di prova prefissato, scaduto il quale è necessario acquistare la relativa licenza d'uso. Alcuni software Shareware dopo il periodo di prova visualizzano un messaggio che ricorda di acquistare la licenza, altri smettono di funzionare o forniscono funzionalità ridotte.
E' possibile copiare e distribuire un software Shareware durante il periodo di prova. O meglio, una volta che è stata acquisita la licenza finale è necessario seguire le relative condizioni che possono restringere le concessioni previste nel periodo di prova.
I software che adottano le licenze di tipo Shareware non prevedono di norma la disponibilità del codice sorgente nè la possibilità di modifica.
Tra i più noti software che adottano una licenza di tipo Shareware ricordiamo Winzip, Zone Alarm, Paint Shop Pro.
Demo
Le licenze di tipo Demo o Trial sono speciali licenze che consentono l'utilizzo di un software a titolo gratuito al solo scopo di valutazione.
Anche se a prima vista le licenze Demo possono sembrare identiche a quelle Shareware, in realtà ci sono alcune sottili differenze. Ad esempio, il software in versione Demo può essere proprio una versione diversa da quella ufficiale, con funzionalità ridotte o simulate.
In certi casi il prodotto può essere quello ufficiale ma con una scadenza temporale gestita in modo analogo a come avviene per il software Shareware. A differenza di questo, però, talvolta le licenze Demo possono richiedere una registrazione e non consentire la libera distribuzione.
In ogni caso non sono disponibili i sorgenti nè è possibile modificare il software.
Open Source
Le licenze Open Source consentono un numero illimitato di installazioni, la possibilità di copiare e distribuire il software ed anche la possibilità di modificarlo a proprio piacimento. Esse prevedono la disponibilità dei sorgenti e pongono in genere pochi vincoli sull'utilizzo.
Spesso il software fornito con licenze Open Source è detto anche Free Software o Software Libero. In realtà ci sono delle sottili differenze tra Open Source e Free Software/Software Libero, ma ai fini pratici dell'utilizzatore possiamo assimilarli. Purtroppo molto spesso il Free Software viene confuso con il Freeware a causa dell'ambiguità del termine inglese Free. Nel caso del Freeware il termine Free è inteso come gratuito mentre nel caso di Free Software è inteso come libero.
Anche se spesso il software Open Source è gratuito, questo non è l'aspetto caratterizzante del software rilasciato con questo tipo di licenza. L'aspetto senz'altro caratterizzante è la disponibilità del codice sorgente e la possibilità di modificarlo e distribuirlo liberamente, anche a pagamento.
Tra i più noti software rilasciati con licenza Open Source ricordiamo Linux, OpenOffice, Firefox, ecc.
Come abbiamo avuto modo di vedere in questa breve panoramica, il mondo delle licenze d'uso del software è molto vario. Oltre alle categorie citate ne esistono altre poco note o con connotazioni molto particolari. Citiamo ad esempio le licenze Adware, che prevedono l'utilizzo gratuito di un software a patto di visualizzare messaggi pubblicitari, e le licenze di tipo Shared Source, che consente la disponibilità dei sorgenti al solo scopo di studio.
Ricordiamo comunque che ciascun autore può formulare le proprie condizioni per l'utilizzo del software, per cui è sempre opportuno leggere attentamente le clausole della specifica licenza che accompagna il software.