Cercare di rendere più reattivo ed efficiente un collegamento Internet può essere un argomento da affrontare quando si incontrino criticità di diversa natura. Ci si può quindi affidare a strumenti di diverso tipo allo scopo di ottimizzare le prestazioni generali. NameBench è un tool gratuito, il quale può tornare utili in tale ambito.
È stato sviluppato con l’intento di individuare in modo semplice ed immediato i server DNS più performanti. Ciò consente di velocizzare la risoluzione di nomi e nodi in indirizzi IP. Il software appartiene ad un progetto open source ed è dunque liberamente installabile ed utilizzabile in qualsiasi computer. Prevede due versioni: una per macOS ed una per Windows. Dopo aver portato a termine il download, si può procedere alla sua installazione, la quale si conclude con la semplice decompressione dei file d’interesse. NameBench può perciò essere annoverato fra i programmi portable e non va dunque ad intaccare il registro di sistema. L’interfaccia è volutamente essenziale e si declina con una singola schermata, dove al primo avvio sono già selezionate le caselle di controllo concernenti i nomi dei server.
Si può così subito procedere con la selezione del tasto “Start Benchmark”, mediante il quale viene avviata la fase di test in merito ai DNS attualmente utilizzati. Questi vengono quindi comparati con altri server DNS tipicamente gratuiti e di dominio pubblico. In base al numero di server ed indirizzi coinvolti possono essere necessari diversi minuti per portare a termine tale fase. È inoltre consigliabile durante l’elaborazione cercare di alleggerire il più possibile la richiesta di banda dati, chiudendo anche le applicazioni che possano incidere in modo netto sulla connettività Internet. Al termine della elaborazione medesima viene proposto un rapporto dettagliato sulla misurazione effettuata, il quale viene mostrato in una pagina del browser. Particolare attenzione va riposta alla sezione “Recommended configuration”, dove vengono elencati i server che hanno restituito le prestazioni migliori. Si possono di conseguenza apportare le modifiche alle proprietà della scheda di rete, andando ad inserire i valori dei DNS primario e secondario raffigurati nel report.
Chi lo desidera può approfondire l’analisi delle informazioni inerenti i test, anche con grafici per un raffronto più esplicativo per quanto riguarda i tempi di reazione alle richieste di risoluzione degli indirizzi. Prevista infine anche la possibilità di esportare i risultati in pratici file CSV, aspetto che può tornare utile specialmente agli utenti più smaliziati.