La natura di Android è tendenzialmente caratterizzata dalla frammentazione, la quale deriva inevitabilmente sia dalle nuove versioni rilasciate, che dalla varietà di device prodotti. Si deve inoltre aggiungere la varietà di interfacce grafiche personalizzate dalle principali case produttrici, come Samsung, LG, Sony, Huawei e HTC. Un panorama così variegato richiede la disponibilità di un componente il quale possa semplificare l’aggiornamento delle App realizzate direttamente da Google e l’accesso ai servizi da parte di quelle realizzate da terze parti.
Pensato in tale ottica, Google Play Service rappresenta essenzialmente un insieme fondamentale di servizi e librerie di supporto al sistema operativo Android. Per poter lavorare adeguatamente con le Application Program Interface (API) di Google ed accedere alle loro funzionalità è infatti indispensabile che tale insieme sia presente ed accessibile da programmatori e sviluppatori. Viene gestito ed aggiornato direttamente dal team dell’azienda di Mountain View come una vera e propria app, in modo trasparente per i singoli utenti Android, i quali non devono così preoccuparsi di passare attraverso il Play Store.
Google Play Service può essere per certi versi identificato anche come una sorta di framework pensato per agevolare l’interazione e la sincronizzazione fra le App Android ed i servizi resi fruibili dalla grande G. Dunque si tratta di un componente decisamente importante, senza il quale una parte significativa delle applicazioni mobili non riuscirebbe ad operare in modo coerente.
L’insieme dei servizi offerti da Google con questo Google Play Service si pone in particolare l’obiettivo di mantenere allineate le API per gestire in modo corretto gli aggiornamenti, ai fini dell’uniformità generale in termini di accesso. Viene eseguito in background nel sistema installato in smartphone e tablet e l’autorizzazione per poter accedere ai suoi servizi viene in pratica concessa quando si configura il proprio account Google. In definitiva si tratta di uno strumento studiato da Google per correggere bug o introdurre in modo mirato nuove funzionalità a livello di singole app o di sistema, senza dover necessariamente ricorrere ad aggiornamenti complessivi di una versione di Android. Ecco perché non deve mai essere disattivato, indipendentemente dalla versione di sistema operativo in uso, per evitare ad esempio che app legate alla geolocalizzazione come Google Maps non funzionino più correttamente.