Gvim è un editor testuale derivato dal noto editor Vi, molto diffuso in ambiente Unix. Gvim aggiunge alle funzionalità di Vi un set più ampio di caratteristiche che lo rendono molto potente. Gvim, a differenza di Vi, può contare anche su un'interfaccia grafica molto curata e su un supporto molto indirizzato a chi usa un editor per programmare. Tuttavia, come riportato anche sull'homepage del progetto, Gvim può essere utilizzato in qualunque ambito, dalla scrittura di una e-mail alla modifica di un file di configurazione.
A fronte della buona flessibilità, Gvim è anche un editor che risulta complicato al suo primo utilizzo. Le opzioni sono molte e ad un utente che non conosca i comandi di Vi potrebbero risultare astruse. L'interfaccia è comunque semplice e di facile interpretazione. Vi sono rappresentati gli strumenti più comuni, come l'apertura e il salvataggio dei file, i pulsanti per annullare l'ultima azione eseguita, i pulsanti per una facile ricerca testuale all'interno dei file. Alcuni pulsanti meno familiari consentono di eseguire script Vi all'interno dell'ambiente, salvare o editare il progetto in corso e avere accesso agli strumenti più complessi dell'editor.
Alcuni degli script Vi già presenti all'interno del programma consentono, ad esempio, di convertire al volo un documento in formato testuale in un documento HTML, oppure di evidenziare la sintassi dei principali linguaggi. Molto corposo il menu Tools, che comprende diversi comandi avanzati per la gestione del file, come ad esempio la sua compilazione, la verifica degli errori di programmazione, la conversione in file esadecimale e così via.
Disponibile anche in versione per Windows, Gvim può risultare utile a chi ha bisogno di un potente editor testuale gratuito e open source. Per chi deve invece editare saltuariamente file testuali è consigliabile adottare un software più "amichevole", come Ultraedit.
Dopo aver compilato il codice sorgente con i soliti comandi ./configure && make && make install, si potrà avviare Gvim con il comando vim -g.